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Parole in libertà. Io al momento la vedo così: la civitas non può evolvere senza un ordine morale. Ma ogni dettato morale (o dottrina) se proveniente da uomini non potrà mai avere l'autorevolezza che gli impedisce di soccombere alle mode o alle esigenze dei tempi. Ecco perchè è molto più conveniente ed efficace che ogni dottrina venga attribuita a un "dio". Meglio se tale dio (ovviamente infinito e perciò mai totalmente conoscibile) abbia in sè tutta l'autorità e le facoltà di legislatore-giudice-giustiziere-espiatore-redentore. Io non ce l'ho con dio. Io ce l'ho con coloro che parlano (spesso con la sicurezza dogmatica del sedicente "Napoleone") in nome di dio. Mentre resto ancora piuttosto stupito e incuriosito da coloro che in nome di un dio o di un amore sanno mettere in secondo piano (e a volte proprio dimenticare) se stessi (e la propria vanagloria) per il bene di un altro o addirittura di altri esseri sconosciuti qualsiasi.
E comunque attendo sempre la risposta (non per giudicare ma solo per conoscere): a chi obbediva Don Giussani?